Prevenire le malattie congenite

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Lo Stato dell'Arte

Negli ultimi anni, anche nel settore della medicina veterinaria, si è incrementato il PROGRAMMA DI PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CONGENITE (PPPC), che prevede, per i cani ed i gatti, una serie di screening diagnostici precoci, in grado di evidenziare con certezza malattie per le quali, è possibile, oggi, trovare soluzioni valide sia per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti, sia per evitare che soggetti destinati alla riproduzione possano, con l’accoppiamento, tramandare alla progenie il messaggio genetico alterato.
Per alcune delle patologie che elencherò, la Fondazione Salute Animale (Organo deputato alla supervisione delle suddette congenitopatie) ha già fornito delle linee guida ufficiali alle quali il medico veterinario abilitato all’esercizio della professione e con la competenza specialistica necessaria, deve attenersi durante l’espletamento dei controlli medici:
Ciò che conta è informarsi ed informare sui centri in possesso delle attrezzature e della competenza necessarie alla diagnosi precoce, che rappresenta, insieme alla Geriatria, il futuro della Sanità animale utile al medico, al proprietario ed al paziente.

•Patologie scheletriche
(displasia dell'anca e del gomito):
Pastore Tedesco, Dobermann, Boxer, Labrador, Terranova, Mastino Napoletano e la gran
parte dei cani di grossa mole,
sono maggiormente predisposti;
•Cardiopatie
(stenosi aortica, stenosi polmonare, displasie valvolari):
in particolare Boxer, Dobermann, Rottweiler e cani di grossa taglia (possibili anche nei piccoli);
•Coagulopatie
(emofilia A, malattia di VonWillebrand):
in tutti i cani, ma soprattutto Dobermann, segugio tedesco,collie;
•Oculopatie reditarie
(atrofia progressiva della retina):
in particolare nel Labrador r., Border Collie et al.;
•Neuropatie
(sordità congenita del cane e del gatto)
•Nefropatie
(sindrome del rene e fegato policistico del gatto persiano);

Ovviamente, con il passare dei mesi, saranno incrementati e fissati gli standard di molte altre patologie (già diagnosticate ma non quantificate precisamente per le oggettive diversità di specie e razza) non meno frequenti delle su citate quali:
Patologie scheletriche
(es.Spondilosi giovanile);
Cardiopatie
(es. Dotto arterioso persistente, difetti settali, tetralogia diFallot)
Coaugulopatie
(es. carenza o assenza degli altri fattori della coaugulazione);
Oculopatie
(es.cataratta giovanile)

Il popolo degli anima-li

Quando il cane ci morde
E’ per definizione “l’amico dell’uomo”, ma i fatti di cronaca ce ne restituiscono a tratti un’immagine sconcertante: quella del buon Fido trasformato in killer. Che cosa lo spinge ad attaccarci? La sua non è follia omicida, è una semplice reazione istintiva (Desmond Morris), carmica (A. & D. Merois Givaudaen), a certi stimoli e/o esperienze:

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"Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli animali. Colui che semina l’uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l’amore" .

            Pitagora

Quando c’è in casa un bambino.

I bambini hanno la tendenza a tiranneggiare, seppure per gioco, l’animale, toccandogli la testa, tirandogli la coda, ed eccitandolo con movimenti a scatto e grida acute. Il cane non abituato a questo tipo di contatto, cercando di difendersi, reagisce morsicando o rincorrendo ciò che mima una possibile preda. Il discorso cambia se animale e bambino sono cresciuti insieme: quando il piccolo fa male al cucciolo, quest’ultimo si allontana o lo mordicchia come fa con i suoi simili. Il bambino capisce l’avvertimento ed impara a rispettare l’animale.

Quando è l'ora del pasto.

Fido è entrato da tanto tempo nelle nostre case che ci siamo dimenticati della sua natura di predatore. Pertanto, se fin da cucciolo, non ha vissuto l’esperienza di vedersi privato del pasto (Offrendogli un osso o del cibo, portandoglielo via e dandogli contemporaneamente un premio che lo aiuti a fidarsi di noi), potrebbe mordere quando ciò avviene.

Quando è legato alla catena.

La catena è una limitazione della libertà, rende il cane frustrato e le persone, viste o solo annusate, sono percepite come carcerieri. Di conseguenza, quando si presenta l’opportunità di raggiungerle, la reazione più probabile il morso.

Quando gli sfreccia davanti una bici.

Anche se il cane domestico non ha l’esigenza di procurarsi cibo, può manifestare ugualmente forme di aggressività verso gli altri animali o addirittura verso persone che si muovono veloci ed il suo morso non è altro che il tentativo di bloccarle.

Quando il padrone ha scarsa autorità.

La vita nel branco dei lupi è regolata da una rigida gerarchia sociale e per il cane la famiglia dell’uomo corrisponde al branco, ma se nel padrone non sente l’autorità del leader, tenderà a sostituirsi a lui, diventando lui stesso dominante.

Quando è punito troppo duramente.

Le manifestazioni aggressive verso la famiglia possono infatti essere la reazione a delle punizioni troppo dure oppure all’esclusione dalla vita familiare al primo cenno di cattivo comportamento.

Quando è lasciato a lungo solo.

Se Fido viene lasciato troppo a lungo solo in casa, può distruggerla. Inutile punirlo quando si rientra, visto che la nostra consapevolezza temporale non è la stessa del nostro amico, il quale non collegherebbe gli eventi.

Quando si azzuffa con altri cani.

Le zuffe canine sono, spesso, la degenerazione del complesso cerimoniale usato per stabilire l’ordine gerarchico; a volte, questi eccessi bellicosi sembrano legati alla dominanza del cane sul padrone che non è stato in grado, nella prima rissa, di richiamare all’ordine l’animale.

In definitiva, un cane che arriva a mordere ha alle spalle un padrone inadeguato, spesso disattento, talvolta addirittura irresponsabile, tanto da rendere libera la sua aggressività.

Le vostre domande

Tra appassionati e amanti degli animali, ci si interroga spesso sull'intelligenza dei cani, raccogliendo pareri, spesso, discordi. Potrebbe darmi la sua opinione sull'argomento ed eventualmente, consigliarmi qualche lettura di approfondimento?
05/12/2004

La mia posizione (mi definisco un curioso profondo del comportamento di noi animali e non un comport   ...

Ho acquistato un cucciolo di pastore tedesco di 70 giorni che, in corsa, sposta gli arti posteriori come una lepre. Mi hanno detto che tale atteggiamento è tipico dei soggetti che sono affetti da displasia dell’anca. E’ vero?
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13/11/2004

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